Coronavirus: dobbiamo collaborare tutti come cittadini corretti

Gli ultimi dati diffusi (7 marzo) dal Dipartimento della Protezione Civile:
Coronavirus, la diretta – Oltre 4.600 casi, 197 morti, 462 in terapia intensiva e 523 guariti.
Il dato da prendere in considerazione, molto più degli altri, è il numero dei pazienti in Terapia Intensiva che è di 462 malati di Coronavirus.
Se questi pazienti sono concentrati in poche località il problema diventa enorme: sale attrezzate, macchine per respirare, monitoraggio funzioni vitali etc.
Gli altri dati appaiono di minore importanza in quanto i decessi verificatisi negli anni passati oscillano intorno ai 500 / 600 come morti dirette (strettamente legate solo all’influenza) e circa 8.000 decessi legati a morti indirette (persone già malate con patologie più o meno gravi).
A questo punto dobbiamo riflettere sul fatto che le Istituzioni stanno prendendo questi provvedimenti, gradualmente più restrittivi, proprio per contrastare e contenere il Coronavirus e la sua espansione.
Io stesso che avevo qualche perplessità sui provvedimenti presi, che apparivano eccessivi, mi sono pienamente convinto che tutti i provvedimenti attuati dal Governo sono doverosi oltre che giusti e corretti; forse potevano essere anticipati un pochino ma non è facile emanare rapidamente disposizioni così complesse.
In conclusione dobbiamo rispettare le dieci regole del lavaggio mani, tossire etc.
Appare obbligatorio circolare il meno possibile negli spazi chiusi e limitare anche le riunioni familiari della domenica; dobbiamo essere prudenti in tutto ed appare contraddittorio vedere i bambini alle giostre con le scuole chiuse.
Ognuno di noi deve assumersi le proprie responsabilità in prima persona e richiamare garbatamente, animato da spirito di collaborazione, chi non rispetta le regole.
Tre settimane di sacrifici potrebbero ridimensionare molto i rischi di contagio collettivo se non ridurlo drasticamente, con l’aiuto del caldo tepore della primavera in arrivo.

Il Presidente
Giuseppe Scrofani

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